"Chi è Windy?" rispose guardando in basso.
"La cagnetta no! Non ce la faccio da sola"
...e costringendo la mia collie tricolore un pò cicciotta ad alzare le zampe anteriori, cercai di spingerle in su per il culo.
Fu issata abbastanza agevolmente, malgrado l'altezza, da due robuste braccia benevoli.
Io, interiormente, maledissi la mia affrettata decisione di prendere quella scorciatoia anzichè girare intorno al muro di cinta e salire comodamente le scale. C'era, è vero, un gruppetto di persone sedute su quel muretto, per il resto silenzio.
"Forse ho sbagliato posto"
...mi dissi arrampicandomi a mia volta con difficoltà. Nessuno, adesso, stava spingendo il mio di culo.
Quando anch'io fui dall'altra parte, invece, mi accorsi che il raduno si stava svolgendo proprio lì.
Lo capii prima di tutto con l'olfatto: miscele di delicati profumi vari e di borotalco. Pareva una nursery, come sempre, ad ogni esposizione canina. Erano tutti radunati lì infatti, cani e addetti ai lavori.
Spettatori? Pochi. Un silenzio tombale.
Pareva si stesse prendendo la decisione estrema di decapitare o meno qualcuno. Un lungo tavolo sotto alberi centenari, all'ombra di un bel prato verde. Sedute a quel tavolo delle ragazze scrivevano...scrivevano. Al loro fianco una signora tutta vestita di nero intenta ad osservare un cane solo, mentre gli altri, in fila semi circolare attendevano a fianco dei loro presentatori.
Ripresi al guinzaglio la mia Windy e mi guardai intorno allargando il panorama.
Conoscevo pressapoco tutti. Ma cosa era quel silenzio?
Un raduno di collies non è una festa? Un momento per stare insieme cani e padroni? Un divertimento?
Così avevo sempre letto sui giornali specializzati. Per questo ero li.
Comunque per me era un divertimento. Ero una "outsider" quel giorno e mi potevo permettere tutto
Così alzai il braccio libero dal guinzaglio e salutai festosamente a destra e a manca.
"Non vedi che sono occupato/a. leggevo negli sguardi. "Non farmi perdere la concentrazione"...
Così tra un abbraccio frettoloso, una stretta di mano ed un saluto distratto ad amici e nemici (si fa per dire) fui velocemente liquidata.
Non me ne importava un bel niente.... continuavo a divertirmi.
Lo scenario era magnifico. La distesa verde del prato pareva anglosassone, anzi più bello.
Ed i mantelli dei pastori scozzesi vi risaltavano sopra così bene, nelle loro tonalità di rosso delle varie sfumature amalgamandosi con il nero focato...e quei bei baveri bianchi così spumeggianti.
Ed ancora...i bleu merle..... come erano splendidamente argentei appariscenti in quella giornata gloriosa!
Così, dopo un giro, apparentemente indifferente mi sedetti in distanza, al contatto con l'erba umida e con l'umido musetto di Windy appoggiato sulle mie gambe.
I giovani maschi erano tutti in pista adesso.
Osservai i movimenti della giudice, le sue mani soprattutto.
Dicevano quelle mani: "one, two, three, four" e le sue dita si levavano al cielo indicando quei numeri, come per indicare una grande saggezza. I conduttori si sistemavano poi con cani dietro i cartelli. "uno, due, tre". Contenti?
Forse il primo, gli altri certe facce....
Su alcune panchine del parco degli anziani, seduti, parlavano a bassa voce.
Li guardavo. Erano lunghi monologhi di chi sembrava sapere tutto rivolto a chi non sapeva niente.
Ed ecco chiamare i collies di un'altra classe, mentre i precedenti sparivano come per incanto.
In una scatola magica?
Ero decisa a fare da spettatrice quel giorno, volevo vedere i cani!
Così ritornai a sedermi sul muretto in prima fila, lì da dove ero salita.
Proprio lì infatti, gli allevatori spazzolavano all'infinito quelle povere bestie che parevano finte.
Non abbaiavano, non scodinzolavano, non davano segni di curiosità tra loro, nessun segno di vita.
Mi ricordavano "Asfidanken", un immobile cucciolone di una trasmissione televisiva.
Era un cockerone dalle lunghe orecchie Asfidanken. Sempre immobile, mentre il suo padrone gli saltellava intorno leggiadro elogiando: "Che sguardo! Che attenzione! Avete visto ? Il mio cane...che divo!".
Che bello essere una "outsider" per un giorno!
E se qualcuno avesse voluto tacciarmi di invidia per queste osservazioni, avrei risposto che i miei cani non sono mai stati da "buttar via".
Nei momenti di aberrazione, mia non loro, si sono sempre classificati "eccellente" ed anche "best of breed".
Ora per me quel gioco era finito, avevo compreso che non era affatto un gioco ma proprio una aberrazione.
Così, dietro le quinte, osservavo la giudice inglese toccare, maneggiare un animale alla volta, mentre gli altri aspettavano sotto l'eterna spazzola. Lei, pareva una veterinaria inanellata, tutta presa dal suo gravoso compito di primadonna.
Ai collies nemmeno una carezza.
Per la verità ne ho notate poche di carezze date a questi miei amici. Solo miei?
Pochi i cani saltare addosso al conduttore, padrone, presentatore, allevatore, in un abbraccio canino.
Notai invece il solito cucciolo arrivato con la giudice in aereo da oltre manica.
Naturalmente era del suo allevamento, naturalmente venduto a un allevatore/presentatore.
Guardai "Windy"."Come sei bella tu, bella e fortunata" e lei mi ricambiava lo sguardo, languida, le zampe anteriori già sul muretto.
Da lì era salita, da lì voleva andarsene.
Anche lei era, quel giorno, una "outsider" e anche a lei facevano forse pena i confratelli.
Più tardi a casa me ne diede conferma leccandomi un orecchio, ed io, mordicchiando leggermente il suo le confidai:
"Hai ragione, piccola mia, a volte mi vergogno di essere una umana e vedere i miei consimili cercare la propria realizzazione, sulla vostra pelle". I vincitoíi di quel raduno? Anche se lo sapessi non ve lo direi mai.
Parliamo lingue diverse.... Voi di code, di teste, del pelo, dei campioni, dei prestigi, dei guadagni....
Noi, e siamo i più, dell'amicizia, della dedizione, dell'affetto, della fedeltà,
dell'affiatamento, del FEELING.