Eravamo a Cittą del Messico il compagno della mia vita ed io in un afoso pomeriggio assolato...e se ancora oggi mi si dovesse chiedere come mai ho accettato,allora,di unirmi ad un gruppetto di turisti per andare ad assistere alla corrida, mi sorprendo a guardare nel vuoto...rivedere un mondo per me assurdo, guardare nuovamente ad un portone che si apre...e una giovane bestia entrare veloce come se qualcuno le avesse all'improvviso ridato la libertą...il tempo di trovarsi in un arena gigantesca, di sentire il boato di una folla di esseri umani...di soffrire le pene dell'inferno per le ferite impostale dagli uomini, uno dietro l'altro...e lottare...lottare per la sua vita...con una passione che voleva vincere il dolore...vincere la resa...mentre vinceva la sua morte...
E risento un grido nella folla di uno spettatore nel rivolgersi ad un giovane e incompetente matador che non sapeva matar...(ammazzare)
"Matalo con el revolver!" ....
"Matalo con el revolver...si matalo con il revolver ma matalo"
gridavo anch'io in italiano...e piangevo tra la folla..sotto un sole cocente e sono uscita di corsa da quell'arena..aspettando tra i brividi in un vicino posto di ristoro la parte del nostro gruppetto che era rimasta inchiodata li...sulla scalinata per vedere la fine di quella giovane bestia ed altre cinque a seguire...
Son passati tanti anni...tanti..ma se ci ripenso ho ancora i brividi addosso...brividi di dolore..brividi di vergogna per spettacoli simili..brividi e basta...